Abbiamo già avuto modo di raccontarvi di come la ricerca medica sia di fondamentale importanza per la qualità della vita di tutti e a volte ci regala macchinari straordinari, capaci di compiere vere e proprie meraviglie.
E’ ad esempio il caso del trattamento TRM (Terapia della Risonanza Magnetica), disponibile presso il Centro Medico Polispecialistico Laser Light.
Si tratta di una terapia non invasiva e indolore in grado di rigenerare, tessuti, cartilagini e ossa. Riattiva infatti i processi di sintesi a livello osteo-articolare, muscolare e del disco intervertebrale.
Vista l’estrema efficacia e innovazione di questo trattamento serviva solo poco tempo perché se ne cominciasse a parlare anche in Italia: il 21 settembre 2019 presso il centro SGM conference di Roma si è tenuto il primo simposio su indicazioni ed efficacia della TRM.
Il congresso, patrocinato dalla società TEinME, ha come presidente Jorg Host Kowollik.
Durante il congresso oltre a spiegare il principio fisico del funzionamento della TRM ( orientamento della spin protonico degli atomi di idrogeno dei vari tessuti, cartilagineo, osseo, tendineo, muscolare) e gli effetti biologici del trattamento (effetto rigenerativo sui tessuti trattati) si è avuto modo di ascoltare l’esperienza oramai pluriannuale del prof Hoetzel nel trattamento di varie tipologie di pazienti con la TRM.
Il professore ha mostrato diversi casi clinici, corredati da imaging pre e post trattamento, che confermano l’effetto clinico sul dolore ma soprattutto il miglioramento strutturale dei tessuti trattati, dopo la terapia con TRM. Si è evidenziato il miglioramento funzionale, sintomatico, radiografico e di RMN di pazienti trattati con TRM affetti da diversi disturbi cartilaginei e\o ossei (artrosi, traumatismi, edema osseo, fratture, osteoporosi). Nell’80% della vasta casistica il miglioramento sintomatico perdura in media 4-5 anni.
E’ stato sottolineato che nel vasto panorama di trattamenti farmacologici sistemici o intra-articolari e fisici la TRM può svolgere un ruolo del tutto peculiare: il motivo è legato al fatto che modulando la frequenza del campo di risonanza magnetica generato dalla TRM si possono raggiungere tutte le strutture coinvolte nel processo artrosico (cartilagine, osso subcondrale, capsula e ligamenti, menischi o dischi intervertebrali); tale peculiarità la rende adatta al trattamento sia delle forme artrosiche “sclerotiche”, caratterizzate da un interessamento prettamente cartilagineo, sia di quelle “ipotrofiche”, caratterizzate da forte coinvolgimento osseo subcondrale.
Questa terapia permette dunque di trattare con efficacia una gran parte di artrosi, con una ragionevole prospettiva di successo terapeutico nell’80% dei pazienti trattati ed in modo del tutto sicuro, potendo causare solo in una minima quota di pazienti un iniziale peggioramento dei dolori, seguito a medio termine (2-3 mesi) da un miglioramento sintomatico significativo, che si mantiene nel tempo, senza necessità di retrattamento prima di almeno 12 mesi.