Risultato mammografia dubbio (BI-RADS 3): cosa significa e quali sono i prossimi passi

Un referto di mammografia con un risultato mammografico dubbio, in particolare con la classificazione BI-RADS 3, può generare preoccupazione. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza per evitare allarmismi e capiamo quando potrebbe risultare necessario un controllo mammografico a 6 mesi per monitorare la situazione.
Capire la classificazione BI-RADS: una breve panoramica
Il sistema BI-RADS (Breast Imaging Reporting and Data System) è uno standard internazionale utilizzato dai radiologi per descrivere e classificare i risultati degli esami mammografici. Le categorie vanno da 0 a 6:
- BI-RADS 0: analisi incompleta che richiede approfondimenti;
- BI-RADS 1-2: esito negativo o presenza di alterazioni benigne;
- BI-RADS 3: lesione probabilmente benigna, con una probabilità di malignità inferiore al 2%;
- BI-RADS 4-5: sospetto maggiore per cui è indicata la biopsia;
- BI-RADS 6: diagnosi di tumore già confermata da istologia.
Questa classificazione serve a uniformare i referti e a guidare i medici nella lettura della mammografia e nella gestione dei casi.
Cos’è esattamente un risultato BI-RADS 3?
Un risultato con BI-RADS 3 indica la presenza di una lesione probabilmente benigna ma che non può essere classificata al 100% come tale al primo esame. Per questo si preferisce non intervenire subito con una biopsia, ma monitorare l’evoluzione nel tempo con un controllo mammografico a 6 mesi.
BI-RADS 3 non significa cancro: facciamo chiarezza
La probabilità che la lesione riscontrata da referto BI-RADS 3 sia maligna è inferiore al 2%. In altre parole, nel 98% dei casi si tratta di un’alterazione benigna. È fondamentale ricordare che il termine “dubbio” non indica per forza qualcosa di grave, ma solo la necessità di prudenza e approfondimenti.
Qual è il protocollo standard?
Di fronte a una risposta con BI-RADS 3, il protocollo prevede una sorveglianza periodica con un primo controllo mammografico a 6 mesi, poi a 12 e 24 mesi, fino a confermare la stabilità della lesione. Se non si osservano cambiamenti, l’anomalia viene riclassificata come benigna.
Perché si sceglie di osservare invece di biopsiare subito?
La decisione di evitare una biopsia immediata deriva proprio dalla statistica. A fronte della probabilità di tumore inferiore al 2%, non è necessario sottoporre la paziente a esami invasivi. Il monitoraggio consente di mantenere alta l’attenzione e di rimandare eventuali approfondimenti a un secondo momento.
Come gestire l’ansia durante il periodo di attesa
La mammografia suscita spesso stati di agitazione, sia per la paura del dolore della procedura in sé che per i possibili esiti negativi. Un risultato di mammografia dubbio può risultare difficile da affrontare, ed è normale sentirsi preoccupate. Un confronto costante con il proprio medico e un’adeguata informazione sono essenziali per scacciare la paura.
Un referto di mammografia con BI-RADS 3 richiede prudenza, ma nella quasi totalità dei casi si risolve con un falso allarme. Sapere che si tratta di una lesione probabilmente benigna e che il protocollo standard prevede solo osservazione, è il primo passo per affrontare il percorso con maggiore consapevolezza. Se hai bisogno di sottoporti a un esame al seno, il centro medico polispecialistico LaserLight ti offre servizi di mammografia all’avanguardia per curare la tua salute e il tuo benessere.