Qual è la differenza tra epiluminescenza e mappatura dei nei?
Il controllo dei nei è un’esame fondamentale per tenere sotto controllo la salute della pelle e prevenire l’insorgere di eventuali complicazioni cutanee. I due sistemi principali per monitorare queste minuscole imperfezioni sono l’epiluminescenza e la mappatura dei nei. Ma quali sono le differenze tra i due metodi e quale potrebbe essere più adatto per te? Scopriamolo in questo articolo!
Perché il controllo dei nei è importante
Prima di andare nel dettaglio con le differenze tra epiluminescenza e mappatura dei nei vale la pena spendere qualche parola per ricordarti l’importanza di controlli dermatologici frequenti. I nei, o nevi, sono piccole macchie pigmentate con forme, colori e dimensioni variabili. Nella maggior parte dei casi hanno natura benigna, ma alcuni rischiano di diventare maligni nel tempo esponendoti al rischio di melanoma, una forma grave di cancro della pelle.
Il controllo periodico dei nei è fondamentale, quindi, per individuare questi cambiamenti sospetti appena si manifestano e intervenire in modo tempestivo ed efficace.
Dermatoscopia in epiluminescenza per i nei: cos’è ed in cosa differisce dalla mappatura
La dermatoscopia in epiluminescenza dei nei prevede l’uso di una lente d’ingrandimento e di una luce speciale per un esame approfondito di eventuali irregolarità. Risulta particolarmente utile per osservare la struttura interna della pelle e identificare così i nei maligni sin dalle loro prime manifestazioni.
La mappatura dei nei, invece, consiste nella registrazione dettagliata delle caratteristiche di tutti i nei, in particolare di dimensioni, forma e colore, su una mappa corporea. Lo schema che ne viene fuori permette di tenere sotto controllo i cambiamenti nel corso del tempo.
Nei benigni e nei maligni
Abbiamo già visto che nella maggior parte dei casi i nei sono benigni, e pertanto non cancerogeni. Capita però che alcuni nevi sviluppino caratteristiche sospette sotto forma di una crescita rapida, di asimmetrie o cambiamenti di colore. Queste mutazioni richiedono ulteriori indagini per verificare che non stiano insorgendo problemi e minacce. I nei benigni e stabili vanno comunque monitorati nel tempo, mentre quelli sospetti potrebbero richiedere un’ulteriore valutazione prima di procedere con la rimozione.
I nei pericolosi sono nei da togliere?
È il medico a decidere sulla rimozione dei nei pericolosi dopo aver analizzato la presenza di segni che lascino intendere il rischio di una mutazione maligna. Spesso si decide di asportare anche per motivi precauzionali o per effettuare una biopsia e scongiurare il rischio di melanoma.
I fattori che contribuiscono a questa decisione includono quelli che abbiamo già citato, quindi dimensioni, forma e colori, ma anche la posizione influisce sulla scelta dell’intervento.
L’epiluminescenza e la mappatura dei nei sono due approcci complementari utili per valutare l’insorgere di potenziali problemi cutanei, ma l’elemento più importante che non devi sottovalutare è la frequenza di visite ed esami dermatologici. È bene consultare uno studio specializzato almeno una volta ogni sei mesi e seguire poi le raccomandazioni del medico. E non dimenticarti il ruolo della protezione solare nel contrastare le macchie solari. Ricorda che una diagnosi precoce può fare la differenza nella gestione dei nei e nella prevenzione del cancro della pelle!