Mammografia: risultati e interpretazione dei falsi positivi e negativi
La mammografia è un’immagine prodotta, a scopo diagnostico, tramite l’esposizione del seno a raggi X a bassa intensità. L’esame mammografico si usa principalmente per lo screening del tumore al seno prima che diventi sintomatico, o in seguito ad altri segni o noduli delle mammelle.
Grazie alla sua efficacia, questo esame ha permesso di ridurre sensibilmente il numero di decessi causati dal cancro al seno, soprattutto tra le donne di età compresa tra i 40 e i 70 anni.
Gli svantaggi della mammografia
Nonostante la sua comprovata efficienza nella diagnosi precoce dei tumori della mammella, la mammografia ha dei piccoli svantaggi di cui ogni paziente deve tener conto.
Innanzi tutto può succedere che l’esito dell’esame lasci adito a dubbi che portano necessariamente alla necessità di ulteriori test, generando non poca ansia nella donna coinvolta.
In alcuni casi, remoti, c’è la possibilità di esiti falsamente negativi, con la conseguente mancata individuazione di tumori già presenti.
Infine c’è l’esposizione, se pur limitata, a basse dosi di radiazioni.
Mettendo sul piatto della bilancia i pro e i contro dell’esame, la maggior parte degli enti preposti alla salvaguardia della salute della popolazione femminile suggeriscono esattamente quando fare la mammografia.
Falsi negativi e falsi positivi della mammografia
La mammografia, eseguita a cadenza regolare (solitamente annuale), rimane comunque il modo più efficace per scoprire cambiamenti nella consistenza e nella morfologia del seno, anche se come abbiamo visto non può essere considerata infallibile.
A volte, è possibile che l’esame segnali delle anomalie che, al netto di ulteriori test più approfonditi, si rivelano non essere nulla di preoccupante. In altri casi, invece, la mammografia potrebbe apparire nella norma, anche in presenza di piccole formazioni neoplastiche.
Questo succede perché non tutti i tumori sono evidenti all’esame e possono essere difficili da individuare, specie nelle donne molto giovani. A ridosso della menopausa, invece, il tessuto che forma le mammelle è meno denso e quindi meno complesso da leggere. il seno è denso e quindi più difficile da leggere con la mammografia.
La mammografia segnala anomalie: cosa fare
Se la mammografia segnala delle anomalie non bisogna allarmarsi. Importante è rivolgersi al proprio medico curante o allo specialista che prescriverà degli ulteriori controlli di approfondimento, ovvero:
- la mammografia diagnostica di approfondimento, per ottenere immagini differenti o più grandi di una zona precisa del seno;
- l’ecografia, soprattutto per le donne più giovani;
- visite specialistiche senologiche o chirurgiche, in grado di diagnosticare anche altre patologie a carico della zona individuata;
- la biopsia, che consiste nell’asportazione di un piccolo campione di tessuto da far analizzare in laboratorio per constatare la presenza di cellule cancerose.
Ogni donna corre il rischio di imbattersi, lungo il proprio cammino, in un nemico difficile come il cancro al seno. Nonostante tutti i dubbi possibili, dunque, la diagnosi precoce – tramite l’esame mammografico – resta al momento l’unica strada percorribile per poter agire tempestivamente a tutela della propria salute.