Capillari degli arti inferiori: sintomi, cause e trattamento laser
La presenza di capillari evidenti e ramificati (detti anche “teleangectasie”) localizzati soprattutto negli arti inferiori è un fenomeno che interessa una parte importante della popolazione, ma in particolare quella femminile. I capillari evidenti sono spesso associati solamente ad un problema di ordine estetico, e se questo può essere vero in parte, a volte rappresentano un campanello d’allarme per la corretta funzionalità del sistema vascolare.
Associato ad un trattamento estetico quindi è bene effettuare un consulto medico per valutare l’entità del problema, se di problema si tratta.
Oggi, con il trattamento laser è molto semplice liberarsi per sempre delle teleangectasie. Grazie al laser ND-YAG di ultima generazione possono essere trattati anche i capillari più piccoli (fino a 3mm!).
Il laser ha un alto potere di penetrazione della pelle, che non viene assolutamente danneggiata. Grazie al calore generato provoca la chiusura dei capillari, fino alla totale scomparsa. Bastano 2-4 sedute a distanza di 1-3 mesi l’una dall’altra.
Approfondiamo
Per approfondire questa patologia possiamo rispondere ad alcune semplici domande:
Dove si localizzano principalmente i capillari degli arti inferiori?
- caviglie
- parte esterna della coscia
- parte interna del ginocchio
Chi ne è soggetto?
La fascia più colpita è quella delle donne oltre i 35 anni ma ne sono soggetti in larga misura anche gli uomini e non sono rari i casi di adolescenti e donne entro i 25 anni.
Quali sono i sintomi?
- presenza visibile di vene rosse, blu o viola
- dolori alle gambe
- senso di bruciore,
- prurito alle gambe,
- gambe e caviglie gonfie,
- sensazione di gambe pesanti,
- alterazione del colorito della pelle,
- lieve sanguinamento dei capillari sottocutanei (capillari rotti)
Quali sono le cause?
- Familiarità: i capillari rotti sono un disturbo ereditario
- Età: le varici sono più visibili all’età di 50-60 anni perché la pelle diventa più sottile e i capillari perdono l’elasticità
- Gravidanza: in gravidanza aumenta la quantità di sangue che scorre nel corpo, causando la dilatazione delle vene e l’aumento della pressione
- Squilibri ormonali: un elevato livello di estrogeni e progesterone può dilatare le vene e i capillari, rendendoli più deboli
- Insufficienza venosa cronaca
- Stile di vita: una vita sedentaria aumenta il rischio di sviluppare vene varicose
- Attività professionale: anche stare troppo in piedi, o vicino a fonti di calore, può favorire l’insorgere della patologia
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